Garza nell’addome dopo l’intervento. Tribunale di Pescara condanna solo infermiere di sala e strumentista.

 

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Il Tribunale di Pescara non ha ritenuto l’errore “di èquipe”, come generalmente accade, ma ha dato piena responsabilità solo alle due infermiere. Il caso suggerisca riflessioni in merito al profondo cambiamento del ruolo che l’infermiere riveste, pagando in prima persona in caso di errore.

Lascia molto perplessi la sentenza del Tribunale di Pescara N° 483/2014 che rinvia a giudizio due professioniste infermiere, per lesioni colpose cagionate a seguito di dimenticanza, nel corso di un intervento chirurgico, di una garza nell’addome di un paziente, mentre viene archiviata la posizione del chirurgo.

L'Aquila. Ancora negati arretrati attesi da oltre 4 anni: l'ultimatum del NurSind

Casa di Cura S. RaffaeleSi è tenuto il 13 giugno c.a. presso la Prefettura de L'Aquila il tentativo di raffreddamento del conflitto generato dal mancato adeguamento, dal lontano 2010, delle retribuzioni del personale della Casa di Cura S. Raffaele ai "minimi" contrattuali.

Ancora una volta la Direzione della Casa di Cura ha negato, adducendo mancanza di liquidità, il pagamento degli arretrati pazientemente atteso dai lavoratori da oltre 4 anni e reclamato solo da questa Organizzazione Sindacale da oltre un anno.

La responsabilità dell'inadempimento, secondo quanto riferito dalla Direzione della "San Raffaele", sarebbe della Regione, che a partire dal 2013 non starebbe onorando gli impegni contrattuali dell'accreditamento finanziando adeguatamente il budget dell'Azienda: quella stessa Regione che proprio a causa del mancato rispetto del Contratto Nazionale di lavoro da parte della Casa di Cura è tenuta a revocare l'accreditamento.

La Direzione della "San Raffaele" non ha però saputo spiegare perchè non ha corrisposto la dovuta retribuzione per gli anni 2010, 2011 e 2012, e l'una tantum a partire dal 2006, visto che la mancanza di liquidità è stata accusata a partire dal 2013. Nè a voluto spiegare perchè non ha azionato presso il Giudice civile la sentenza del TAR Abruzzo che le ha riconosciuto il diritto all'adeguamento del budget, chiedendo una provvisionale che sarebbe stata certo accordata, cosa che fa supporre che la "San Raffaele" scelga di far gravare sui lavoratori le proprie scelte tattiche oltre a le responsabilità ed i ritardi della Regione Abruzzo, ammesso che quanto riferito sia vero.

Il NurSind non ci sta, pertanto il segretario provinciale Antonio Santilli rivendica l'immediato adeguamento dei trattamenti tabellari e il pagamento dei due quinti degli arretrati al massimo entro fine luglio e i restanti tre quinti non oltre il 31 ottobre.

Il Sindacato delle Professioni Infermieristiche intende, altresì, porre la Regione dinanzi alle proprie responsabilità, qualora accertate, e chiedere il sostegno dei Sindaci del Comprensorio affinchè i lavoratori non sentano il solo sostegno del sindacato in questa battaglia, che tocca da vicino anche la loro dignità.

 

ONDA TG 14.06.2014 GUARDA IL VIDEO (CLICCA)

Riforma PA. Madia convoca la Cosmed per il 12 luglio 2014.

Il ministro della Pubblica Amministrazione sottoporrà ai sindacati un testo, composto da 45 punti, nel quale si parla di riorganizzazione dell'amministrazione in un'ottica di trasparenza, di tagli agli sprechi e semplificazione, ma anche di personale con l'obiettivo di facilitare assunzioni e turnover.

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Cassazione: il paziente con problemi psichiatrici in pronto soccorso non va mai lasciato solo. La struttura è responsabile

Il paziente che arriva in pronto soccorso manifestando problemi psichiatrici non va mai lasciato solo. Neppure quando ad assisterlo ci sono i familiari e nei corridoi del reparto stazionano i poliziotti che l’hanno accompagnato. La prima regola è assicurare che la situazione di attesa del paziente (il cui stato di apparente tranquillità può essere illusorio o simulato) avvenga in condizioni di sicurezza, per evitare che possa nuocere a sé o ad altri ricoverati.

Oggetto: Risposta lettera aperta dipendenti pubblici. Proposte da parte del Sindacato Infermieristico.

Gentile Presidente, Onorevole Ministro,
in qualità di sindacato rappresentativo nel pubblico impiego per la categoria
infermieristica, desideriamo dare il nostro contributo, come da Lei richiesto, alla
discussione sulla riforma della Pubblica Amministrazione.
1. Non è possibile alcuna riforma senza una leva motivazionale per i
dipendenti pubblici. La situazione infermieristica in Italia vede un crescente
malessere derivante dal blocco del turn over (molte realtà sopportano carichi di
lavoro oltre il dovuto; si veda la nota situazione dei pronto soccorso e di molte
corsie di degenza), dal mancato riconoscimento del lavoro usurante (come sarà
possibile lavorare a turno 10 ore di notte fino a 67 anni?), dalla difficoltà di
conciliare i tempi lavoro con i tempi di vita, dal blocco stipendiale (1.500 euro
al mese con notti e feste lavorate), dalle crescenti mansioni e responsabilità
senza alcun premio per tale attività (non possibile nemmeno con risorse dei
fondi aziendali per il blocco contrattuale), dalle continue riorganizzazioni che
penalizzano le dotazioni organiche. Se non sarà data una disponibilità
economica a incentivare il cambiamento nutriamo forti dubbi che si possa
avere collaborazione da parte del personale per riformare il SSN. Senza
l’appoggio dei lavoratori – che continuano a essere additati come fannulloni –
difficilmente si riuscirà di cambiare verso. Ricordiamo ancora il fallimento
della riforma Brunetta dove del bastone e la carota è rimasto solo il bastone.
Gentile Presidente, Onorevole Ministro,
in qualità di sindacato rappresentativo nel pubblico impiego per la categoria infermieristica, desideriamo dare il nostro contributo, come da Lei richiesto, alla discussione sulla riforma della Pubblica Amministrazione. 1. Non è possibile alcuna riforma senza una leva motivazionale per i dipendenti pubblici. La situazione infermieristica in Italia vede un crescente malessere derivante dal blocco del turn over (molte realtà sopportano carichi di lavoro oltre il dovuto .Ricordiamo ancora il fallimento della riforma Brunetta dove del bastone e la carota è rimasto solo il bastone.  Lettera del segretario nazionale Nursind Dott. Andrea Bottega